Rosa Elisa Giangoia
Virginia
Raggi e Chiara Appendino, appena indossata la fascia tricolore, si sono
avvicinate alle religioni e hanno detto la loro, soprattutto la seconda, con
parole che avrebbero voluto (purtroppo!) tracciare una linea, aprire orizzonti…
verso il futuro!
La Raggi,
consapevole che nelle urne sono stati per lei i voti delle parrocchie su
sotterranea indicazione del Vaticano, dopo l’endorsement in suo favore fatto dal Segretario di Stato vaticano,
cardinale Pietro Parolin, anche se poi prontamente rimangiato, per la sua prima
uscita ufficiale ha scelto la Pontificia Università Lateranense, dove è stata
accolta da mons. Lorenzo Leuzzi, uno dei Vescovi ausiliari di Roma, e ha
partecipato al Giubileo per chi lavora nelle Istituzioni. Pochi giorni dopo,
nonostante la sospensione estiva delle udienze, è stata ricevuta dal Papa. Questi fatti pubblici hanno dimostrato che si
sta stringendo un dialogo tra Comune di Roma e Vaticano sulla linea di quella
ricerca di contatti che il M5S aveva da tempo messo in atto con il mondo
cattolico, indubbiamente per riflesso della sua ricerca di identità, per ora
ancora contradditoria e irrisolta. Infatti, dopo le posizioni ondivaghe in
parlamento e in campagna elettorale, su adozioni gay, unioni civili e utero in
affitto, c’è stata la schermaglia tra la Raggi e il Cardinale Vicario della
Diocesi di Roma in merito alla questione del pagamento dell’Imu da parte delle
strutture di proprietà della Chiesa in cui si svolgono attività commerciali,
proposta di pagamento presentata dalla Raggi nel corso della campagna
elettorale.
Virginia
Raggi per ora non ha preso posizioni, non ha parlato, forse in attesa della
giunta.
Ha parlato
Chiara Appendino, purtroppo…
Lei, in nome
forse di un’inopportuna par condicio,
si è esibita al Parco Dora in occasione della grande festa per la fine del
Ramadan e, nell’ottica di un buonismo fuori luogo, in sintonia con la teoria di
Gianroberto Casaleggio che ipotizza la fantautopica realtà del pianeta Gaia in
cui confluiranno tutte le religioni per essere superate e annullate, si è
esibita in lodi alla religione islamica e nella teorizzare che «la
fede vissuta nel cuore e nella vita di ciascuno di noi, qualunque essa sia,
costituisca un’occasione di ricchezza per l’intera società» e che «non esistono
religioni buone o religioni cattive ma solamente uomini e donne che nella loro
vita cercano, per quanto è loro possibile, di compiere il bene e altri che
invece provocano dolore e morte». Concetti questi profondamente falsi alla luce
della storia e dell’attualità. Infatti, proprio per celebrare “degnamente” la
fine del Ramadan è avvenuta la strage di Dacca con la morte di ben 9 italiani,
e, se vogliamo dare un’occhiata nel tempo e nello spazio, possiamo ricordare la
religione
degli Atzechi con i sacrifici rituali di esseri umani, i sacrifici alla dea
Khalì, le uccisioni rituali di bambini a Cartagine, i sacrifici umani dei
Celti, le uccisioni delle streghe e tanti altri esempi fino alla guerra santa,
tutti a dimostrazione che non tutte e non sempre le religioni sono buone. Tutto
quanto detto dalla Appendino nel silenzio della gerarchia, desiderosa di
suscitare consensi, che lascia il popolo di Dio nell’incertezza e
nell’indeterminazione di una religione fai da te.
Ci saranno i
soliti che a questo punto obietteranno che l’islam è in prevalenza moderato, religione di pace e di
fratellanza. Certamente
esiste un Islam pacifico, focalizzato su trascendenza e solidarietà. Abbiamo
visto anche eroiche vittime islamiche, in
primis nell'attentato di Parigi, ma l'Islam non riesce a superare le lotte
e le contrapposizioni interne tra le diverse interpretazioni coraniche e
l’islam moderato non fà sentire abbastanza la sua voce di fronte a vera
barbarie, come dice il Papa, e non si impegna a fondo per eliminare le frange fondamentaliste e
violente. Per analogia possiamo ricordare che una società a grande prevalenza
sana, come quella dell’Italia e della Germania degli “anni di piombo”, è
riuscita con sacrifici e determinazione (ricordiamo solo Guido Rossa) ad
eliminare gli estremismi armati di destra e di sinistra.
L’islam
moderato non può aspettare che sia l’occidente da solo a sconfiggere gli
estremisti.
Nessun commento:
Posta un commento