Carlo Biancheri
L’attacco
cui stiamo assistendo da parte del Salvini, spalleggiato dal capetto
dalla setta e adesso anche dalla Meloni, nota esponente della destra,
oggettivamente neofascista, alle prerogative del Presidente della Repubblica,
suona eversivo.
Il Presidente
della Repubblica, a norma della Costituzione, approva la lista dei ministri e,
come avvenuto mille volte in passato, se non è convinto riguardo alla figura di
taluno dei prescelti, non la approva.
In
Costituzione abbiamo tra le clausole l’appartenenza dell’Italia alla Unione
Europea e anche il pareggio di bilancio. Il ministro dell’Economia e delle
Finanze che vorrebbe il Salvini l’ottuagenario sardo Savona, uomo di tutte le
associazioni… e presente in molti consigli di amministrazione e, a motivo
di ciò, pure accusato di reati quali aggiotaggio e taroccamento dei
bilanci di Impregilo per valutazioni, secondo l’accusa, fatte a braccio,
procedimento poi caduto in prescrizione…, è certamente un economista
preparato, ma sostiene tesi che contrastano con l’appartenenza
dell’Italia alla UE e non ha in gran conto il pareggio di bilancio.
Reputa
infatti il ‘tenacissimo’ professore che l’Euro sia stato fatto male e che
l’Italia non aveva, al momento dell’adesione, le caratteristiche richieste per
parteciparvi e fin qui nulla quaestio, ma aggiunge che se non si
riformano i Trattati europei che, lo ripetiamo, comportano una procedura di
codecisione tra Consiglio e Parlamento Europei e poi le ratifiche dei
Parlamenti nazionali, l’Italia dovrebbe avere un piano B e cioè, se la
situazione si fà troppo tesa, minacciare od uscire dalla moneta unica dal
venerdì al lunedì e battere moneta nazionale per recuperare la sovranità
monetaria.
Il
professore sa benissimo che questo comporterebbe una macelleria sociale perché
la lira per competere dovrebbe svalutare del 40% circa e le case di proprietà
quindi perderebbero in percentuale il loro valore in un week-end e, inoltre,
non essendo l’Italia paese produttore di materie prime, dovrebbe acquistarle a
maggior costo, specie per quanto attiene ai consumi energetici,
importando inflazione, una iattura per i salari, ecc.
Naturalmente
questo progetto tanto chiaro adesso non era previsto nel programma della Lega e
associati in campagna elettorale e la Meloni, che cambia opinione ogni
mattina, aveva ragione a dire che il Salvini è un ‘traditore’: infatti,
ha fatto il pieno con i suoi candidati anche con i voti degli alleati e, Forza
Italia di uscire dall’Euro, per una volta saggiamente, non ci pensava proprio,
ben sapendo che l’Italietta da sola, nel mare della globalizzazione e dei
mercati finanziari, senza vincoli ai movimenti di capitali, sarebbe una
navicella spinta dai monsoni.
Sembrerebbe
che neppure la setta del pianeta Gaia sia tanto interessata a cambiare la UE e
ad uscire dall’Euro – sulla questione le posizioni sono cambiate a seconda
della convenienza del momento…- preferendo invece, come annuncia il colto
Toninelli, realizzare lo Stato etico (!), dove l’ethos consisterebbe nel
condividere le idee del movimento; per fare ciò, occorre prendere il potere e
mettere tutte le decisioni del popolo nelle mani del garante/guru, filtrate
dall’ottimo sistema Rousseau. Chiaro il programma?
Nella canea
che si sta sviluppando abbiamo i soliti giornalisti alla Mario Sechi che,
per difesa d’ufficio del conterraneo, ci spiegano che la dottrina
costituzionalistica non è univoca circa le decisioni del Presidente della
Repubblica e lui, che sa, assicura che il Presidente non si deve permettere di
interferire. A questo siamo: le opinioni dei giornalisti spacciate per verità, tout
court.
Poi abbiamo
la sinistra di Liberi e Uguali che difendono il caro Paolo Savona col Fassina
che di economia e di politica, a parere di chi scrive, non ne azzecca una
e con lui Boccia della corrente di Emiliano.
Tutte anime
belle che hanno fatto sì che in pochi giorni lo spread sia passato da
120 punti a 216 con un rincaro del servizio del debito italiano che
comporterà meno soldi per sanità, strade e asili (…).Quel che è peggio è che
un’altra importante agenzia di rating ha messo l’Italia sotto
osservazione e se sono tre a ridurre il rating, la cosa si fà serissima,
perché la BCE non potrà più comprare titoli italiani, ridotti a livello di
titoli spazzatura e le banche italiane non potranno più farsi finanziare dalla
Banca centrale europea, restando prive di liquidità.
Chiaro il
concetto?
La stampa
tedesca ha dato prova in questi giorni, sebbene provocata, dell’ottusità di cui
sono capaci i teutonici, ma qualche ragione la hanno giacché anche gli
americani danno la valutazione di un paese affidato a dei dilettanti che
vogliono pilotare un aereo senza brevetto...
La morale è
che in questa pantomima del governo del cambiamento, guidato dal Signor
Nessuno, durata ottanta giorni, ci siamo già fatti male. Continuiamo a farcelo!
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