Carlo Biancheri
Lo steward dello stadio san Paolo
Di Maio così si è espresso a proposito dei giusti calcoli effettuati sulle
coperture che l’infantile programma di governo M5/Lega richiede per essere
attuato.
La notazione è una sorta di
lapsus in quanto denota quale considerazione il giovanotto, proveniente
dalla terra del lavoro, così chiamata in altri tempi, abbia della povera ‘serva
‘, come la chiama lui. Il mestiere di servo – forse nel napoletano la
Rivoluzione Francese è durata pochissimo, perché il re borbone non riconosceva
diritti, ma faceva solo elargizioni, concessioni ai ‘pezzenti’… - senza dover
scomodare il pensiero di san Paolo al riguardo, non ha nulla di disdicevole,
perché il lavoro nobilita l’uomo e, per citare l’amato Manzoni, ricorderemo che
il padre di fra’ Cristoforo si vergognava di esser stato mercante, «non riflettendo mai che il vendere non è cosa più ridicola del
comprare» (I promessi sposi, cap.IV) e così il servire non è cosa più disdicevole dell’essere
serviti; i conti che fà la ‘serva’ non si distinguono da tutti gli altri conti,
Di Maio, aspirante fautore della giustizia sociale!
La povera serva del resto i conti
li fà meglio del pool di esperti di Roccacannuccia o di Abbiategrasso che
hanno messo insieme il programma ‘casereccio’, buono per il 60% dei
minchioni che credono che vada bene e che il governo si debba fare.
Al riguardo occorre ancora una
volta spendere qualche parola sui media e segnatamente sulla giornalista
Annunziata, presa come emblema di una pletora di personaggi che sulla
televisione pubblica parlano a vanvera e fanno propaganda per chi gli aggrada,
senza rispondere a nessuno.
Per chi paga il canone non è un
bel vedere che la RAI arruoli soggetti che non padroneggiano gli argomenti degli
intervistati e che, tuttavia, insistono con protervia nel portare avanti le loro
ideuzze.
La Annunziata, nella fattispecie,
ha intervistato tre economisti sul programma dello sciagurato governo che
dovrebbe nascere e tutti e tre hanno sostenuto tesi sensate, ma lei, non paga,
insisteva a sostenere ipotesi che palesemente risultavano delle
idiozie.
Vediamole nel
dettaglio.
La cancellazione del debito di
250 miliardi di Euro relativamente a titoli di Stato comprati dalla
BCE.
Il più favorevole alla tesi ha
sostenuto che si potrebbe fare solo se lo facessero tutti a livello mondiale, ma
essendo stata proposta malissimo – non può un pierino da solo sostenere:
cancelliamo il debito- non è attuabile. E subito la Annunziata, defensor
vinculi, ribatte: ma l’idea è buona… e poi in Sud America ha funzionato. A
scuola da noi si insegnava a stare attenti a non mettere assieme capra e cavoli
e negli Stati Uniti, che la Annunziata conosce tanto bene, si dice di non
mischiare pineapples and oranges; infatti, l’intervistato nota che nel
caso del Sud America il debito pubblico era detenuto da entità estere non dalla
Banca centrale… e tant’è…
La flat
tax.
Perché non va bene, chiede
l’Annunziata? Con Reagan ha funzionato.
La risposta è: funziona in paesi
dove si è produttori di materie prime e poi la flat tax di Reagan ha
lasciato buchi enormi negli Stati Uniti e ha aumentato il debito pubblico di
venti punti percentuali; anche uno sciocco capirebbe che col debito pubblico
italiano in essere non si può fare. Tra l’altro c’è il problema della
costituzionalità, ma per la signora de minimis non curat
praetor!
L’introduzione della flat tax
comporterebbe, nel programma, la cancellazione di tutte le agevolazioni, a
cominciare dagli sconti fiscali sui lavori edilizi, sul risparmio
energetico, sulle spese sanitarie, sull’assistenza ai disabili…, insomma una
macelleria sociale.
Tutte queste considerazioni per la
Annunziata sarebbero ‘il pensiero dominante’ e, alla ricerca dell’ebbrezza del
nuovo, la signora si vuole avventurare ad esplorare le proposte dei poveri
eretici e patrocinare a tutti i costi le loro buone ragioni, in questo
spalleggiata da uno dei tre che ha affermato che il voto è sacro e se il 60%
degli italiani vuol uscire dall’Euro va fatto: questa è l’idea che gli
economisti hanno della politica.... Già ma quel 60% di minchioni è al corrente di
come sarà la loro vita il giorno dopo l’uscita dall’Euro? Il latte si andrà a
prenderlo dalle mucche con la bottiglia perché la moneta sarà subito svalutata
del 40% e che garanzia avremo di continuità dell’energia elettrica? Non sarà
male studiare quel che succede in Venezuela o in Equador, il modello per i 5S,
tenuto conto dell’ampia comunità di equadoriani a Genova, città del comico
pregiudicato in disarmo.
La morale è che alla scuola degli
asini il voto può decidere di qualsiasi cosa e non è così perché il voto è
all’interno dei limiti imposti dalla Costituzione.
Se la maggioranza dei votanti
decidesse domani, a maggioranza, di mandare gli ebrei nelle camere a gas per noi
quel voto non varrebbe una cicca.
Capito Annunziata?
Mi pare che rischiamo con questo governo di precipitare in un burrone di sventure... Ma è possibile che gli elettori non se ne accorgano? Non potrebbe il Presidente Mattarella non accettare il programma in quanto in certi punti contrario alla Costituzione (Flat tax) o in quanto privo di coperture finanziarie?
RispondiEliminaFin qui il presidente della Repubblica ha dato prova di comportarsi come il re travicello. Dietro ad un formalismo di facciata ha accettato comportamenti contrari alla prassi costituzionale come la negoziazione del c.d. contratto di governo e la scelta dei nomi prima dell' affidamento dell' incarico. Il suo atteggiamento criptico probabilmente vuol dire debolezza e mancanza di visione.
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