lunedì 20 agosto 2018

MANIPOLARE LA FOLLA



 Rosa Elisa Giangoia

Dai comportamenti tenuti in questi giorni dagli uomini di governo di fronte agli eventi conseguenti al crollo del ponte Morandi a Genova appare chiaro che di  fronte ad una tragedia e ad un enorme problema che può avere un impatto economico e sociale molto negativo su una città di oltre 500.000 abitanti, primo porto italiano con un peso rilevantissimo per movimentazione passeggeri e merci, con ricadute e conseguenze che riguardano non solo l’intero paese ma anche il centro Europa, i ragazzi che hanno vinto all’Enalotto e che governano pro-tempore non perdono occasione per  esibire un atteggiamento ludico pronunciando con grande enfasi frasi prive di un ubi consistam nella realtà: «toglieremo la concessione autostradale ad Atlantia», proclama ad effetto, ma pronunciato senza valutare chi sarà in grado di sostituire questo gestore (pensano forse all’Anas?) e quali potranno essere i costi del ritiro della concessione; a questo si aggiunge « facciano pure ricorso», leit motiv frequente, come dire “campa cavallo che l’erba cresce!”,  oppure proclamano «non vogliamo elemosine», senza valutare che la cifra offerta di 500.000 milioni di Euro è una somma cospicua per uno Stato disastrato come il nostro, e poi «consegnare le case subito agli sfrattati», avendo a disposizione per ora 11 appartamenti  a fronte di oltre 600 persone da sistemare. Infine la solenne proclamazione: «i colpevoli saranno puniti!» che suona tanto come le parole del Ferrer ne I promessi sposi, durante i tumulti di Milano: «Giustizia per i colpevoli, sì, sì pane per tutti a buon mercato».
Chiaramente tutto questo è la messa in atto di un copione fàtico, cioè fatto di sole parole, da usare nei confronti delle folle, ben stigmatizzato da Le Bon nel suo famoso La psycologie des foules (1895), manuale comportamentale di Mussolini e Hitler.
Poiché le folle pensano poco, esse sono facilmente influenzate da frasi semplici, ma di grande effetto, da slogan, da idee-immagini che suscitano forti sentimenti, coinvolgono emotivamente e nello stesso tempo interpretano ed esprimono l’ovvio a cui tutti istintivamente aderiscono. È quindi necessario che colui che vuole conquistare e trascinare la folla (le meneur) utilizzi un linguaggio semplice e colorito per far comprendere facilmente il suo messaggio ed ottenere consenso.
Queste dinamiche sono messe in scena con grande efficacia rappresentativa dal Manzoni che aveva orrore per le reazioni della folla. L’«ammazza, ammazza» del vecchio  malvissuto che agitava un cappio per impiccare e le cui parole nel romanzo non danno seguito ad un’azione concreta sono l’esempio della condanna dell’autore nei confronti della violenza che sovente nella storia ha fatto seguito ai moti della folla. Gli esempi sono innumerevoli, da quanto avvenuto a piazzale Loreto o attorno alla ghigliottina durante la Rivoluzione Francese, alle foibe ecc., e non fanno che confermare che in gruppo si sviluppano le reazioni semplici, animalesche, i giudizi sommari, l’identificazione col  padre punitivo, la soluzione finale, manichea: o di qua o di là, ma anche la reazione della folla di fronte ad un problema come quello della carestia: la carestia non c’è; la colpa è dei fornai che per guadagnare fanno incetta di grano, quindi… la soluzione è assaltare i forni dove è nascosta la farina. E ancora: la peste è colpa degli untori che vanno ad ungere i portali delle case e fanno morire la gente… Se si mettono in giro delle idee semplici, facilmente accettabili, con un fondo di ovvietà, quelle si diffondono e lievitano… Così già succedeva in antico, quando non c’era altro che il flatus vocis ad alimentare la Fama mirabilmente tratteggiata da Virgilio.
Oggi i mezzi a disposizione per dar corso al flatus vocis sono enormi e tutti vengono abilmente sfruttati in un gioco di sopraffazione reciproca, senza esclusione di colpi.
Anche i funerali di Stato, imposti  ai parenti delle vittime (ma solo una minoranza ha accettato!) sono stati una manifestazione tristissima perché i poveri parenti erano circondati da gente che non c’entrava nulla, come quella che va a piangere sulla bara di un uomo famoso per poter dire c’ero anch’io, anzi sono stati un’occasione per un evento politico di esaltazione per  Di Maio e Salvini!
E poi molti avranno dovuto accettare (o subire?) il sostegno psicologico: qual è la tecnica della consolazione in simili casi? Non riusciamo ad immaginarla…
La fiera della banalità sono state le interviste della RAI/EIAR nuovo corso  del tipo «cosa ha provato?» con risposta più che scontata!  Ma vanno anche a chiedere al capo di un sedicente Comitato sfollati cosa pensasse della gronda: «ero contrario e lo sono ancora per impedire che altri vivano in una situazione di inquinamento, rumori ecc., simile a quella che abbiamo vissuto noi», impressioni soggettive, prospettiva personale, mancanza di visione globale delle questioni  e delle possibili soluzioni: non ci si pone minimamente il problema che in una città moderna da qualche parte le macchine debbono pur passare… Tutto all’insegna della superficialità e dell’improvvisazione fino al culmine della giornalista che chiede a un signore «Ma lei è di Genova?», senza riconoscere che è il sindaco Bucci!
La crisi economica che, in un paese disordinato come il nostro dove lo Stato esiste solo nominalmente ed è forte con i deboli e debole con i forti, dove il formalismo ed il burocratismo la fanno da padrone, dove lo Stato di polizia del Bodin che corrisponde all’organizzazione di uno Stato  borbonico – il cittadino per lo Stato (sei tu che devi dimostrare che sei in regola, non hai violato le leggi e non viceversa) e non lo Stato per il cittadino- detta ancor oggi il comportamento della Pubblica Amministrazione, delle forze dell’ordine e della Magistratura, ha messo in ginocchio gran parte della media e piccola borghesia a fronte di cambiamenti epocali dei sistemi di lavoro dovuti allo sviluppo tecnologico, tutto ciò si è tradotto in rabbia, in voglia di una soluzione foss’anco sognata, ipotetica, ma che esca da una realtà reputata troppo dura. Anzi più la gente è incolta, più aumenta il lasciarsi trascinare dai miraggi…, ma anche  l’aggressività.
Questo il quadro. Le risposte bisogna trovarle. Possono essere due:  o si strumentalizza la situazione come fanno i gaglioffi, soffiando sul fuoco (come la scala del Manzoni, nei tumulti di Milano, che correva sulle teste per avvicinarsi o allontanarsi dal palazzo del Vicario di Provvisione nell’intento di arrivare alla finestra al primo piano, entrare ed impiccarlo) o ci si prende veramente a cuore il bene collettivo e si cercano delle soluzioni da adulti… risolutive.  Questo dev’esser chiaro a chi sta al governo: il consenso che oggi riscuotono non è per quello che finora hanno fatto (praticamente nulla), ma per quello che la folla spera, presume e si augura che facciano sull’onda emotiva delle tante promesse.  I castelli di carta (e quelli di parole) cadono facilmente…





16 commenti:

  1. Umberto Eco disse: “Internet ha dato il diritto di parola agli imbecilli”, ma ora possiamo dire che quegli italiani hanno dato il potere ai super imbecilli.

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    1. È straziante sentir dire a dei ministri idiozie che anche uno studente di scuola superiore si domanderebbe: ma cosa sta dicendo? Leggi interpretate ad libitum, dichiarazioni di minaccia che potrebbero portarci non ad uscire dall'Euro... ma essere cacciati dalla UE e non godere più del mercato interno e delle libertà fondamentali del Trattato: libero movimento di persone, capitali e servizi. Affidati a quei due... e al Cavaliere inesistente, Vis-Conte dimezzato e a cerebrolesi che ripetono a memoria filastrocche insensate... Non c'è male davvero.

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  2. Ma Salvini ha il potere di vita e di morte per i migranti?

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    1. Come hanno detto Flick ed altri c'è una palese violazione della libertà personale, ma al bar Sport non insegnano la Costituzione, solo violenza e grida.




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  3. Ma dove stiamo andando? Un deputato della Lega minaccia i giudici, se incriminano Salvini, di aspettarli sotto casa... Ma c’è da aver paura...

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    1. Il clima è bestiale e la gente è passiva, sembrano dei rintronati. I ragazzini sparano ogni settimana alle persone di colore con i fucili ad aria compressa... Di Maio si comunica, va a baciare l'ampolla di san Gennaro grazie alla pavidità o all'ignavia delle gerarchie della Chiesa e contestualmente accusa e sparge odio verso i parassiti, i privilegiati, mente sistematicamente (ricordate gli e-mail nella questione Raggi?), si mostra del tutto insensibile ad un minimo di umanità, trincerandosi dietro il contratto di governo per i sequestrati della Diciotti, migranti e ciurma..., governa mettendo in scena una sceneggiata napoletana, come ampiamente dimostrato nel caso del crollo del ponte di Genova o dall'Ilva.
      E quello del bar Sport di Milano che pensa di bloccare la UE con Orban e gente come lui che non contano niente, che nella sua nescienza ci vuol fare aiutare dalla Cina senza conoscere un minimo i cinesi..., che parla di economia, dello spread come i bambini che giocano alle guerre stellari, con la differenza che è vice-presidente del Consiglio e noi siamo affidati alle sue follie. Bisogna mobilitarsi per fermare questa pazzia.

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  4. MA a fare i bulli in Europa cosa ci guadagnamo? Niente!! Brutte figure e scarsa considerazione.
    È triste avere dei politici che non lo capiscono.

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    1. Noi paghiamo l’apprendistato in politica di dilettanti che giocano sulla nostra pelle con qualcosa che non padroneggiano. Del resto Salvini non aveva promesso prima delle elezioni di mandare a casa seicentomila migranti? E il Di Maio non cerca ora di ricattare la UE ponendo il veto alla ratifica dell’Accordo col Canada? Se questi continuano, l’Italia verrà messa fuori dalla UE che può continuare a sussistere senza di noi ma siccome non spiccano per onestà intellettuale fanno finta di niente…

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  5. Per un paese non c'è nulla di peggio che avere governanti incompetenti. E noi ora li abbiamo! Un Di Maio che non sa neanche quanto l'Italia versa all'Unione Europea!! Lui dice 20 milioni di euro, ma in realtà sono 12 di cui 8 rientrano nel paese e ne rientrerebbero anche di più se ci impegnassimo a fare più progetti e meglio.

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    1. Sì, paghiamo 12 miliardi di Euro: prima questi mettevano in discussione l'appartenenza all'Euro ora alla stessa UE per far fare al paese la fine del Venezuela.

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  6. E così ora che è indagato Salvini può fare il martire e attirare ancora più consensi... Lui naturalmente ha fatto tutta la sceneggiata di proposito per arrivare a quella conclusione.
    Bel risultato!

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    1. Un ministro che ha giurato sulla Costituzione, armeggiando col rosario come amuleto, che non rispetta le leggi? Queste cose succedono in periodi eversivi e cioè come quando si cantava: libertà, eguaglianza e fraternità… mai attuate.

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  7. Lei dice che bisogna mobilitarsi per fermare questa follia, ma in concreto cosa propone di fare?

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    1. La crisi è così grave che non esiste una terapia immediata.
      Noi sosteniamo da anni che occorre ricostruire l’umano dinanzi ad una moltitudine di gente spaventata dall’incertezza di questo tempo in cui il lavoro sparisce e non se ne vede uno nuovo, un cambiamento comparabile al passaggio dai cavalli alla ferrovia nei trasporti.
      Invece di avere persone forti, è diffusa una cultura soggettivistica che inizia con Cartesio, Kant, Hegel e poi si diffonde fino ad oggi; la soggettività –io la penso così…- è il parametro di ogni giudizio, in altre parole, la realtà non è ciò che è ma ciò che vale per me.
      La Chiesa che, in altri tempi, era una fucina interclassista di intellettuali, è persa nelle chiacchiere di movimenti alla CL e cioè di gente che pensa che la Storia sia criterio di verità e non semplicemente che sia l’esito delle azioni umane, buone o cattive, in un contesto non stabilito dagli attori. Il clero, che ha impedito un vero coinvolgimento dei laici nella Chiesa, come voleva il Concilio Vaticano II, si è trasformato in casta, salvo eccezioni luminose, e quindi ha cercato di mimetizzarsi negli scandali, dimenticando la lezione di grandi santi, come san Benedetto (non predicò diversamente da come visse, Gregorio Magno) o Francesco, e quindi è corso dietro al mondo, come facevano i modernisti, dimenticando che, per chi crede, la Chiesa può ben essere ‘il piccolo resto’ perché siamo dinanzi al mistero.
      Indugiamo sulla dimensione religiosa perché, se questa è in crisi, si creano immediatamente dei succedanei alla religione, volti a rassicurare le persone e, nella fattispecie, i demiurghi che promettono un non ben precisato mondo migliore che consenta di uscire dall’angoscia del futuro. La droga e tutte le dipendenze così diffuse, la sacralità dello sport, il nemico straniero che ci invade non sono altro che una risposta umana all’incertezza.
      Crediamo che si debba partire da questa analisi, che è l’opposto di quel di cui si discute nel Pd o tra Liberi ed uguali, dove convivono posizioni liberiste alla Blair o socialdemocratiche con ruminanti della cultura collettivista che ha portato nella storia agli esiti ben noti. Significative, al riguardo, sono le reazioni sulle sorti dell’ILVA, dove dei begli spiriti che non sanno quasi nulla e che non conoscono lo Stato, pensano che possa esser gestita dal settore pubblico (con quali costi e con quali esiti?); analogo discorso per la nazionalizzazione di Autostrade o di Alitalia.
      Bisognerebbe diffondere con dibattiti un approccio di merito, cioè una discussione sui contenuti, e non di metodo o di scelta di nomi, perché è sui contenuti che ci si schiera o ci si divide. E la prima verifica da fare è la ricerca di uomini che non si arrendono al sonno della ragione propinato dalla propaganda Rousseau o dall’uomo forte del bar Sport di Milano.

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  8. Ma come fa Salvini a dire che 60 milioni di italiani sono con lui? Si ricorda quanti voti ha preso?

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    1. Ormai la realtà non conta come abbiamo scritto spesso su questo blog:la narrazione è quel che si crede perché è più accettabile anche se non è vera.
      C’è uno stordimento ed un individualismo collettivo che impediscono di vivere insieme come persone e non come branco che cercano un capo che li porterà nel burrone.

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