domenica 1 dicembre 2019

IL MES E GLI IRRESPONSABILI SALVINI E MELONI

Carlo Biancheri

Voi pensate che il Salvini, tra una chiacchiera e l’altra al bar Sport di Milano Rogoredo, avesse capito che succedesse  col MES, cioè una modifica del Fondo salva Stati in essere nella UE dal 2011? O che la piccola Meloni che grida, grida ma sarebbe meglio che sussurrasse perché proferisce insensatezze  non essendo economista, conosca veramente la natura del MES in approvazione definitiva al Comitato dei Ministri economici della zona Euro del Consiglio ECOFIN, dopo oltre un anno di dibattiti a Bruxelles?
Ha cominciato il solito Visco, il Governatore della Banca d’Italia, che ancora una volta è caduto dal pero – vi ricordate l’audizione in Parlamento quando si parlava del Bail-in, cioè delle norme relative al salvataggio delle banche in crisi? Sembrava averlo scoperto allora, sebbene alle discussioni in sede UE avessero partecipato gli uffici di  Banca d’Italia, con i quali all’evidenza non parla-.
In un discorso pronunciato il 15 novembre 2019 ebbe a dire:
‘I piccoli ed incerti benefici di un meccanismo per la ristrutturazione dei debiti sovrani devono essere soppesati, considerando l’enorme rischio che il semplice annuncio della sua introduzione inneschi una reazione a catena di aspettative di default, che può diventare una profezia che si autoavvera’.
Inoltre, aggiungeva che ‘cresceva il consenso per rimandare l’entrata in vigore del MES al 2024’. Sebbene la relazione continuasse con proposte sensate, specie in materia di politica fiscale e di emissione di titoli garantiti collettivamente dagli Stati aderenti alla moneta unica senza, con ciò,  scaricare i rischi sugli altri Stati, le frasi sopracitate hanno fornito su un piatto d’argento carne per i loro denti a coloro che ringhiano, pronti ad azzuffarsi, per il bene degli italiani, si intende. Lo stile dei ‘gridatori’ ricorda  le buffonate di Mussolini che prometteva un avvenire radioso al paese di ‘santi, di poeti,di navigatori e di eroi’, entrando in guerra…: si è visto come è andata.
Inutile aggiungere su Visco che la supponenza abituale di Banca d’Italia faccia sì che  i funzionari e dirigenti della Banca stessa ritengano, da lustri, che il mondo giri attorno a loro e secondo i loro tempi; spesso autoreferenziali, elaborano teorie al loro interno e poi si stupiscono se gli altri non le accolgono.
Ma il Salvini e i suoi eccelsi consiglieri, che riteniamo ahimé degli pseudo-economisti, si debbono essere accorti di esser stati al governo proprio nel periodo cruciale della modifica al Fondo salva Stati e che, quindi, occorreva cambiare registro. Adesso il punto incriminato è l’estensione alle banche sistemiche della protezione del MES e cioè, per il Salvini e la piccola Meloni, le banche tedesche che ‘di certo falliranno dopo la Brexit’…; le  dovremo salvare con i nostri soldi, già versati per il MES,sostengono.
Chi scrive si è dato la pena di andare a vedere il testo del  MES, più volte citato, e ha rilevato che l’estensione della copertura alle banche sistemiche, cioè di dimensioni rilevanti, può intervenire solo quando il fondo nazionale, istituito a tal fine, non è sufficientemente dotato di risorse per risolvere la crisi.
Come si è visto nel caso della Grecia, la crisi delle banche greche si è ripercossa sulle quotazioni del comparto bancario del sistema Euro, anche su quelle banche che erano poco esposte, come le nostre. Non va dimenticato che il Monte dei Paschi di Siena è una banca  sistemica, come lo è la Carige, e cioè sottoposti alla vigilanza  della BCE, al cui vertice attualmente c’è l’italiano Enria, mentre prima c’era l’astuta, antiitaliana Nouy. Salvini e la piccola Meloni sono certi che in futuro le nostre banche in difficoltà e di grandi dimensioni potranno contare solo sul fondo nazionale? Un fondo con risorse illimitate e  ‘donatori di sangue di professione’? Non potrebbe giovare anche a noi l’estensione della copertura alle banche di rilevanza sistemica come ad esempio Unicredit, Banca Intesa ecc.?
Il nervosismo dello spread in questi giorni di dibattito e la copertura dell’ultima asta sui CTZ italiani non fanno stare tranquilli e la discussione da strapaese tra Salvini, Di Maio, o peggio il redivivo Dibba, e la Meloni  è bene che termini in fretta prima che  creino altri danni a noi tutti sui mercati finanziari;dicono di voler difendere i risparmi degli italiani – anche le signorine-modelle di Forza Italia lo sostengono…- ma come parlano la valutazione del paese peggiora. Il fatto è che questa gente, nell’infanzia, non ha letto la storia dell’apprendista stregone… La morale è: meglio non avventurarsi in ciò che non si controlla.


10 commenti:

  1. La questione del MES è una cosa che la gente per lo più non riesce a capire e a valutare per cui Salvini e la Meloni dicono solo tutte quelle cose che sanno che possono far presa sulla gente anche se magari sanno benissimo che sono sbagliate. L'importante non è avere delle idee e portarle avanti, ma creare consenso a qualunque costo.

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    1. Esatto. Comunque chi mente in questo modo è persona umanamente pericolosa, l'alternativa è che siano privi di senno come chi
      sia sotto l'effetto di sostanze psicotrope.

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  2. Al di là delle diatrìbe sulla revisione del MES, il problema è l’insostenibilità del debito in un Paese che invecchia e con un'economia stagnante. Non siamo soli, però è particolarmente grave in Italia. Per tutelare la sovranità nazionale non è sufficiente la scaltrezza nel negoziare gli accordi internazionali ma è fondamentale aumentare la propria indipendenza finanziaria. Il paradigma della crescita a debito è finito, e il crollo demografico non fa che accelerare un processo comunque inevitabile.

    Fulvio Landi

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    1. Effettivamente quel che lei scrive è incontrovertibile, salvo la previsione pessimistica che bisogna cercare di contrastare con ogni mezzo.
      Aggiungerei che occorrono investimenti, ricerca, una burocrazia che impari a preoccuparsi del merito e non del mero rispetto delle procedure, per non incorrerere in procedimenti amministrativi e giudiziari senza fine… E poi meno leggi e fatte meglio. Ma si potrà realizzare tutto ciò con gente come i 5S o con i massimalisti di Leu che sembrano ancora legati alle sommosse giovanili?

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  3. E così uno si sveglia al mattino, apre la TV e sente che la banca dove ha
    appoggiato lo stipendio e custodisce qualche risparmio è commissarita dalla
    Banca d'Italia, capisce che è una cosa seria perché a tarda sera si è
    riunito il governo che però non ha fatto niente, chissà se perché non sa
    cosa fare o perché all'interno ci sono delle divergenze di vedute (ma non
    saranno interessi diversi?). E uno cosa fa? Si deve fidare del messaggio
    rassicurante della banca stessa. E' brutto vivere in situazioni in cui non
    si capisce niente... Perché una banca arriva a questi punti? Dobbiamo
    chiedere di nuovo la busta paga con le banconote dentro e tenerci i nostri
    sudati risparmi nel materasso?

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    1. Il governo non ha fatto niente perché la vuole trasformare in banca d'affari
      cioè di investimento, come Mediobanca per intendersi, per il tramite del
      donatore di sangue pubblico e cioè il Mediocredito Centrale, controllato da
      Invitalia e non ci pare una buona idea, perché richiede tempo.
      Diciamo che le banche italiane sono gestite nella maggior parte dei casi da
      gente che si autodefinisce 'galantuomini' e che, normalmente, fà parte di
      una stessa associazione (...) e perciò stesso si reputa "legibus
      soluta": rispondono ad altri..., non agli azionisti, stakeholders, ecc.
      La questione è venuta fuori perché la Consob controllando i conti - la banca
      è sul mercato finanziario e perciò soggetta anche al controllo di Consob- ha
      chiesto chiarimenti senza ottenere risposta e allora ha fatto un esposto
      alla Procura della Repubblica di Bari, direi per ostruzione ai compiti di
      vigilanza più che per manipolazione del mercato, come scrivono i giornali
      (perlomeno a questo stadio...).
      La popolare di Bari ha perso quasi 500 milioni di Euro nell'ultimo esercizio
      ed i requisiti di capitale non erano rispettati. La Banca
      d'Italia, preoccupata della stabilità del sistema, si è mossa con la lentezza
      abituale (...) - altre volte si muove troppo in fretta e fa pasticci come
      nel caso dei non performing loans (crediti in sofferenza) sia di Banca
      Etruria che, soprattutto, di Carige, la cui valutazione, a cose fatte, è
      risultata ben inferiore a quella di realizzo-.
      Il fatto è che le banche sono delle aziende ed il principio del bail-in (chi
      investe in capitale di rischio deve esser pronto a pagare se l'investimento
      va male: questo vale per gli azionisti; molto più discutibile è il
      coinvolgimento di portatori di obbligazioni o di correntisti con importi
      depositati superiori a centomila Euro) ha un qualche fondamento; infatti, la
      pretesa degli investitori delle banche venete, sobillati dalla solita
      Lega, iattura per il paese, di essere comunque indennizzati, anche quando non
      si ravvisasse una frode, dovuta al mancato rispetto delle regole di
      comportamento da parte del personale dell'ente creditizio, significa che
      dobbiamo pagare tutti noi perché l'investitore si è sbagliato o è un cretino
      o. addirittura, uno che ne approfitta...
      Non occorre ricevere il salario per contanti, in busta paga, né sopprimere le
      banche e tornare al baratto come stupidamente continuano a cianciare i vari
      Salvini, Meloni e camerati al seguito, ma ci vuole un po’ di conoscenza e di
      prudenza nella scelta degli istituti; per esempio, a Bari ci sono anche banche
      primarie nazionali che non sembra debbano fallire e perché non aprire il
      conto lì?
      Ciò detto, gli organi di controllo, le Authorities, nella fattispecie la
      Banca d'Italia, debbono essere più proactive (attive) anche se nel caso della
      banca in questione c'era una lotta interna tra l'azionista privato di
      maggioranza relativa ed il management, senza trascurare l'eterna connessione
      con la politica che falsa il quadro d'insieme.
      Tutti i problemi sono sorti con l'acquisto di Tercas da parte della
      Popolare di Bari -male fece la Banca d'Italia a non obiettare, anzi ad
      incoraggiare- così come per il Monte dei Paschi di Siena con l'acquisto
      strapagato di Antonveneta...

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  4. E' inutile che dividano i ministeri della scuola e dell'università, che
    cambino i ministri, che ci mettano persone di esperienza e di rilievo,
    come in questo caso per l'università, come era già stato anche in
    passato con eminenti cattedratici, se non ci mettono i soldi non cambia
    niente: gli edifici restano a rischio, le palestre e gli impianti
    sportivi non nascono spontaneamente, il sostegno non diventa veramente
    utile e funzionale, il recupero tanto meno, i laboratori linguistici
    continueranno a non esserci, come quelli per lo studio della fisica,
    della chimica, della biologia, ecc. ecc. Gli insegnanti, i meno pagati
    d'Europa, continueranno ad essere demotivati e soprattutto si
    dedicheranno a questo lavoro non i migliori...

    Fioramonti ha ragione, ma le sue dimissioni non servono a niente, era
    meglio che rimanesse nel governo e battesse i pugni sul tavolo.

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    1. Certo che una scuola dotata di molte maggiori possibilità è quello che tutti auspichiamo per permettere migliori risultati nella formazione, anche se con l'impegno e la buona volontà individuale si può fare molto, come già avviene in moltissime scuole per la dedizione e la fantasia degli insegnanti. Non serve battere i pugni sul tavolo, ci vuole soprattutto un esame delle priorità e delle urgenze per dividere quelle che sono le reali disponibilità del nostro paese in modo efficace.

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  5. Ma questi che sono al governo vogliono proprio fare di tutto per far
    vincere Salvini e la Meloni alle prossime elezioni? ora il governo Conti
    taglia le pensioni ai vedovi e agli invalidi! Ma siamo matti? e qui
    stiamo tutti zitti? e, già, noi pensiamo a brindare, ad andare in
    vacanza... non siamo mica come i francesi! I tagli saranno fino al 50%
    per chi ha poco più di 2000 euro al mese: roba da nulla... Questa di
    fare cassa sempre e solo tartassando i più deboli si chiama macelleria
    sociale. Ma se in questo paese si sa solo spremere sempre la gente e non
    si sa creare sviluppo andremo a finire molto molto male.


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    1. Non è come lei dice. È la solita propaganda della Meloni o de Il Giornale che si qualificano una volta di più per distorcere la realtà ed ingannare i deboli e chi non capisce. Si tratta di una legge del 1996 che l'Inps aggiorna annualmente nel ricalcolare la pensione minima e riguarda chi ha un reddito oltre alla pensione superiore di 4 o 5 volte al minimo pensionistico. Per una volta il governo non c'entra, ma... tutto fà brodo ...

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