domenica 1 settembre 2024

IL MINISTRO DEGLI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE NOVELLO CHAMBERLAIN

Carlo Biancheri


Nell’ultima riunione del Consiglio degli Affari Esteri Informale della UE il ben noto Vice Presidente del Consiglio italiano, nonché Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On.le Tajani, si è opposto, a nome nostro, alla proposta di togliere restrizioni all’uso di armi, consegnate all’Ucraina per difendersi dall’invasione russa, nel territorio del paese invasore.
Noi difendiamo l’Ucraina, non siamo in guerra con la Russia ha dichiarato in modo solenne, forse per passare alla Storia come voleva fare il governatore dello Stato di Milano ne I promessi sposi dell’amato Manzoni: ci passò alla Storia ma non per aver preso Casale dopo l’assedio, come sperava, anzi la sua carrozza fu presa a sassate dai ragazzi quando se n’andò da Milano.
Il giorno dopo la sua roboante dichiarazione il catalano Borrell, Alto rappresentante UE per gli Affari Internazionali, ha sommessamente rilevato che si trattava di affermazione ridicola, peraltro in linea con quella della quinta colonna della UE, l’ungherese Orbàn, che fa di tutto per aiutare l’amico Putin ed ostacolare gli aiuti al paese aggredito.
Si suppone che un Ministro degli Esteri conosca il diritto internazionale (…) anche se la sua formazione è quella di giornalista della cronaca di Roma del giornale Il Tempo, cioè omicidi, incendi et similia. Proprio questo diritto consente che lo Stato oggetto di aggressione risponda in modo proporzionato colpendo gli obiettivi militari nel territorio dell’aggressore. Una dichiarazione siffatta che ha poco fondamento con la realtà, in quanto l’On.le Ministro dovrebbe mandare i carabinieri italiani al confine russo-ucraino per verificare se le nostre bombe hanno passato il confine dell’Ucraina, denota quell’ambiguità tutta italiana di cercare sempre di tenere il piede in due scarpe, come si suol dire, per non scegliere mai: non si tratta di cinismo machiavellico ma piuttosto dell’arte di Michelaccio: altro che popolo di ‘eroi, santi, navigatori’ ecc…
Ricorderemo al Signor Ministro che non disdegna, da romano qual è, di richiamare la tradizione cattolica, per quanto sia stato famigliare per lustri del Berlusconi, massone piduista e quindi incompatibile per prassi di vita e credenze con il cattolicesimo, anche se ci ricordava di avere la zia suora (…), che sant’Agostino, Dottore della Chiesa – per non citare Tommaso d’Aquino…- nel De Civitate (Lb IV,4) scrive: Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati? È pur sempre un gruppo di individui che è retto dal comando di un capo, è vincolato da un patto sociale, e il bottino si divide secondo la legge della convenzione. Se la banda malvagia aumenta…possiede territori, occupa città, sottomette popoli, assume più apertamente il nome di Stato…’. Se ne deduce che non c’è nessuna pace vera senza giustizia e che un nuovo Consiglio di Vienna non sarebbe affatto la garanzia di una pace giusta dove l’aggressore ritiri le sue truppe e ripaghi, per quanto possibile, i danni inferti all’aggredito. La giustizia non è quella del sofista nella Repubblica di Platone, che definisce giusto il volere del più forte, ma suppone piuttosto concetti come quello di giustizia commutativa – a tutti lo stesso- e distributiva -ad ognuno ciò che gli spetta- come scrive bene Aristotele: in una parola è il rispetto della persona.
Per far la pace occorre essere in due e non sembra proprio che Putin intenda o possa fermarsi senza aver ottenuto quel che vuole: prima la Georgia, poi la Crimea, ora l’Ucraina e …poi?
Per la Corte penale internazionale Putin è ricercato come criminale di guerra, dopo le stragi compiute in Ucraina, e non è forse puro irenismo prefigurare accordi di pace con un soggetto che non sembra diverso da Hitler o Stalin – che, per inciso, ammira tanto…-?
Non è forse la logica condannata dalla prima lettera di san Giacomo a proposito della fede senza le opere: Se un fratello o una sorella sono nudi e hanno bisogno del pane quotidiano e uno di voi dice loro:’ Andate in pace, riscaldatevi nutritevi’, senza aver dato loro il necessario per il corpo, a che giova? (1,14-17). Lo stesso vale per gli aggrediti che non hanno bisogno di parole di incoraggiamento ma di aiuto per difendersi.
Chamberlain credeva di poter trattare con Hitler incominciando a lasciar correre sull’occupazione dei Sudeti e poi si è visto come andata.
Come scriveva don Milani, a proposito della Resistenza, la legittima difesa esiste e va applicata anche all’Ucraina senza ipocrisie o convenienze di coalizione, avendo in barca personaggi come Salvini.





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