Carlo Biancheri
La logica del presidente degli Stati Uniti in carica è precisamente quella del lupo nella favola di Fedro: semplicemente non c’è logica – mi sporchi l’acqua, ma come faccio se
l’acqua scende dalle tue labbra…, hai parlato male di me, non ero nato…- solo menzogna e prepotenza e cioè la ragione della forza.
Questo tale che alterna un linguaggio da piazzista -mi compro la Groenlandia, il Canada deve diventare uno Stato in più degli Stati Uniti, mi riprendo il canale di Panama, Gaza deve diventare la riviera del Medio Oriente e due milioni di persone staranno meglio da un’altra parte (nel deserto egiziano?)- a quello di venditore di tappeti, si diceva un tempo, lo stesso che fa finta di pregare, attorniato da predicatori /sciamani, si è permesso di dire che l’Ucraina, cioè l’agnello della favola, si è rifiutata di negoziare dopo l’invasione (…) russa per tre anni e che bisogna sostituire il presidente che, a suo dire, ha il sostegno del 4% della popolazione. Un politico che ignora del tutto la gravitas, che un presidente degli Stati Uniti dovrebbe avere, rilascia interviste in modo cialtronesco con un soggetto, sudafricano di origine che ha tutta la cultura dell’apartheid. Ricordo che a Johannesburg ai primi degli anni ’80, quando esisteva ancora Soweto, le grandi società o le banche avevano un ristorante interno e la colazione era servita da cameriere nere in divisa con la crestina bianca in testa e che facevano la riverenza dopo aver chiesto se la carne doveva esser cotta raw medium o well done e i neri la sera non avevano il diritto di pernottare in città, pena l’arresto. Per chi è cresciuto da bianco in quel contesto il minimo che possa capitare è di essere uno squilibrato, di padre in figlio. E, infatti...
L’abbiamo già scritto in questo blog: nel 1968. in piena rivoluzione studentesca, il filosofo Alberto Caracciolo, cattedratico di Filosofia teoretica a Genova, ci consigliava di studiare i metodi delle assemblee naziste, pubblicate da Paideia, per comprendere come si possano manipolare le opinioni. Il bullo negli USA col suo fido uomo più ricco del mondo, autore di una sfilza di figli in provetta, di certo non ha effettuato letture al riguardo – ma legge…?- tuttavia usa metodi di comunicazione del tutto analoghi: menzogna ripetuta fino a che la gente creda che sia verità, negazione della realtà, attacco personale senza mai entrare nel merito dei problemi, uso sfacciato dei social media dove si comunicano solo stati d’animo o verità apodittiche.
Sarebbe uno stupido gioco se non avesse conseguenze importantissime non soltanto su vita e morte ma anche sulla vita della gente: l’economia, come diceva Marguerite Yourcenar, giustificando così il suo interesse per l’imperatore Adriano che si era preoccupato del vivere quotidiano dei suoi sudditi. E, soprattutto, se non avesse sdoganato il criminale di guerra che, poveretto (…), ha dovuto invadere un altro paese sovrano che lo aveva provocato con la minaccia della Nato - non risulta essere organizzazione offensiva…-
Le monde à l’envers dicono i francesi, alla rovescia, appunto.
Ovunque si parla di riarmo perché la guerra sembra esser diventata dinanzi alla volontà di potenza (…) la sola via; del resto in questi anni la vita nell’edonismo dilagante non è stata mai considerata il bene in sé o comunque è sempre stata posposta al
benessere individuale, alla performance, all’amore di sé.
Non mi pare che in questo contesto drammatico, la nostra signora Presidente del Consiglio si distingua per visione o per segnali di leadership ed abbia la men che minima influenza sul bullo di Mar a Lago o sull’italocubano di origine, ora facente funzione di Segretario di Stato, traditore dei suoi maggiori (…), glaciale come tutti i complessati. Anzi, si guarda bene dal criticare il bullo che insulta l’Europa: ma l’Italia dov’è?
Mala tempora currunt e bisognerebbe esser uniti e, invece..., abbiamo le consuete quinte colonne, immancabili nella nostra Storia. Non ci riferiamo soltanto a ministri formatisi al bar Sport di Milano Rogoredo, ora esperti di treni che arrivano troppo spesso in ritardo, diversamente da prima, le sue visite a Mosca e i legami col compagno Putin (del resto anche lui era comunista padano…) o in Corea del Nord, comparata alla Svizzera, sono arcinote. Ma anche Giuseppi e tanti pacifisti nostrani sono ben lieti che l’amico bullo dica: l’Ucraina deve diventare Russia, fine della storia. C’è stata Bucha, c’è stata Mariupol, centinaia di migliaia di morti? Colpa loro: mi sporchi l’acqua… tuo padre mi ha insultato anche se non eri nato… e lo divorò.
Nessun commento:
Posta un commento