Al tempo di Moravia, Gli indifferenti' o Bonaventura Tecchi, Gli egoisti... esprimevano una temperie culturale, riflettevano un modo di essere degli uomini di quel tempo, il loro porsi dinanzi alla vita. Ancor più radicale, il sentire di Camus con Lo straniero, un'estraneità alla vita stessa. Eravamo ancora tra gli ultimi fuochi di un post-romanticismo caratterizzato dalla centralità del soggetto che 'dà valore' al mondo, una weltanshauung totalizzante, in cui l'io esistente 'attribuisce senso al reale'...
Si parva licet, quale atteggiamento diffuso si può riscontrare nella contemporaneità? L'imbecillità, purtroppo...
E chi sono gli imbecilli? Sono soggetti caratterizzati da debole quoziente mentale, come i beoti al tempo dei Greci.
Non vogliamo qui gratificare come imbecilli questo o quel signore/signora, anche se diversi di loro per il ruolo pubblico che svolgono o per il peso che hanno come opinion maker se lo sono ampiamente guadagnato, ma segnalare comportamenti che si caratterizzano, a nostro debol parere, da imbecillità.
E' moneta corrente parlare di tematiche che non si conoscono tranciando giudizi con una sicurezza che sarebbe meglio riposta per altre cause.
Vi ricordate qualche mese fa certi signori che dicevano: vedete lo spread non scende, non era colpa di Berlusconi, ve l'avevamo detto? Sono trascorsi tre mesi e siamo a più di due punti e mezzo di tasso d'interesse in meno rispetto a quel 581 di differenza dai Bund tedeschi decennali... un ammontare considerevolissimo, in così poco tempo, per chi abbia almeno un'infarinatura dei mercati finanziari. E chi lo ha provocato? E' successo da sé? Quei mentecatti che teorizzano la superiorità di un Nord che non conoscono, se non negli aspetti di degrado e di incultura, corrotti e corruttori, come emerso chiaramente dalle ultime vicende, comparse sui giornali, se mai vanno all'estero, ci vanno col cappello in mano, incapaci come sono di stabilire quel 'ponte culturale' che consente il dialogo con gente diversa da sé, senza complessi di inferiorità o di superiorità... cioè da uguali. Ma ci vuole coraggio e questi ce l'hanno solo quando sono in branco o nei bar Sport delle zone degradate del Nord. Difficile poi comunicare quando non si padroneggiano le lingue. Il Monti, che abbiamo pur criticato in tempi non sospetti, ha una marcia in più rispetto ai molti 'nani e ballerine' che ci hanno rappresentato nei decenni a livello internazionale, non tanto perché si esprime nella koiné attuale ma perché capisce come ragionano gli interlocutori e quindi è in grado di far passare il messaggio: l'esatto contrario di un Maroni, che oltre a far dichiarazioni chiaramente razziste, da ministro, si fa per dire..., si lanciava in interpretazioni spericolate degli Accordi internazionali sottoscritti dall'Italia o del diritto comunitario, regolarmente smentito! Persino con Malta eravamo soccombenti, ricordate? Ora il suonatore di pianola ci racconta che Terzi deve dimettersi perché il Paese non conta nulla... Sì, contava con lui, che nessuno ascoltava al di fuori del Varesotto!
Vi ricordate qualche mese fa certi signori che dicevano: vedete lo spread non scende, non era colpa di Berlusconi, ve l'avevamo detto? Sono trascorsi tre mesi e siamo a più di due punti e mezzo di tasso d'interesse in meno rispetto a quel 581 di differenza dai Bund tedeschi decennali... un ammontare considerevolissimo, in così poco tempo, per chi abbia almeno un'infarinatura dei mercati finanziari. E chi lo ha provocato? E' successo da sé? Quei mentecatti che teorizzano la superiorità di un Nord che non conoscono, se non negli aspetti di degrado e di incultura, corrotti e corruttori, come emerso chiaramente dalle ultime vicende, comparse sui giornali, se mai vanno all'estero, ci vanno col cappello in mano, incapaci come sono di stabilire quel 'ponte culturale' che consente il dialogo con gente diversa da sé, senza complessi di inferiorità o di superiorità... cioè da uguali. Ma ci vuole coraggio e questi ce l'hanno solo quando sono in branco o nei bar Sport delle zone degradate del Nord. Difficile poi comunicare quando non si padroneggiano le lingue. Il Monti, che abbiamo pur criticato in tempi non sospetti, ha una marcia in più rispetto ai molti 'nani e ballerine' che ci hanno rappresentato nei decenni a livello internazionale, non tanto perché si esprime nella koiné attuale ma perché capisce come ragionano gli interlocutori e quindi è in grado di far passare il messaggio: l'esatto contrario di un Maroni, che oltre a far dichiarazioni chiaramente razziste, da ministro, si fa per dire..., si lanciava in interpretazioni spericolate degli Accordi internazionali sottoscritti dall'Italia o del diritto comunitario, regolarmente smentito! Persino con Malta eravamo soccombenti, ricordate? Ora il suonatore di pianola ci racconta che Terzi deve dimettersi perché il Paese non conta nulla... Sì, contava con lui, che nessuno ascoltava al di fuori del Varesotto!
Ci sono i solerti che si premurano di dirci che è ora di finirla di deificare il professore e che sui giornali americani non si è dato spazio alla sua visita, tutto sommato non così importante. Ecco dove casca l'asino. L'Italia è un'economia inferiore a quella della California, presa da sola... e chi è stato e ha lavorato negli Stati Uniti sa benissimo che in un paese così vasto l'attenzione per gli aspetti internazionali, al di là della stampa specializzata, rileva solo nella misura in cui impatta sulla politica interna. Cosa volete che interessi, fuori dai circoli politici di Washington DC o degli ambienti di Wall Street, la visita di un Presidente del Consiglio di un paese comunemente definito 'spaghetti' o 'mafiosi', da ultimo 'bunga bunga' (leggasi 'banga banga' in inglese...), membro del G7/G8 che conta ormai pochissimo grazie all'affermarsi del G20 e all'emergere dei Brics? A Washington DC c'è una visita a settimana di un primo Ministro di paese straniero e secondo i nostri esperti-mentori i mass media americani avrebbero dovuto dar lo stesso rilievo che hanno dato i giornali dello stivale? Perché mai? Eppure la visita è stata importante perché ha ricreato una fiducia che non c'era più verso il Paese. Come qualificare chi auspica il ritorno al Governo dei Brunetta, dei Bondi, di Nitto Palma che può finalmente andare in vacanza in Polinesia..., di Romani, di Scajola, delle girls, ‘tacco 20 e minigonne' (peccato che al tavolo delle riunioni internazionali contino di più le racchione che sanno quel che dicono...), del Frattini, già ministro degli Esteri, peso piuma, ancor oggi con un inglese pedestre, associato secondo i giornali al Bisignani..., o del coinquilino del deputato/finanziere Milanese, Ministro scrittore che ha trascinato l'Italia in questa situazione economica?
Imbecilli sono quelli che individuano le cause nella crisi internazionale, quasi fosse una calamità come la peste e non qualcosa che ha cause ben precise ed è determinata da comportamenti umani. Imbecilli sono, appunto, i parolai, cioè quelli che invece di individuare le cause, usano le parole in modo persuasivo ed insensato.
Altro comportamento idiota è quello di difendere le corporazioni che hanno sin qui bloccato il paese. Tornano le dispute di bandiera: l'articolo 18, peraltro quasi disapplicato, liberismo contro statalismo... Abbiamo già detto che non è un gran progresso se il capitale passa dalle mani di pochi privati a quelle di pochi politici come dimostrano le macerie tuttora visibilissime nel fattore umano dei paesi dell'Est, di cui la cancelliera Merkel, con la sua durezza e cocciutaggine è un visibile prodotto..., e che la produzione e la vendita non avvengono a comando..., come se fosse un'esigenza etica. Se le macchine di una casa automobilistica non si comprano perché sono un ferro vecchio, chi paga gli operai? Ma non si può neanche lasciare che il mercato si regoli da sé, come dimostrato dalla giungla finanziaria e dalla de-regulation all'origine della crisi, come ha riconosciuto, tardivamente, lo stesso Monti; peraltro, come Commissario Europeo al Mercato interno, incline al liberismo senza troppi ostacoli...
E' da imbecilli mantenere un sistema di finanziamento/rimborso dei partiti, inclusi quelli defunti, che consentono a scapito di noi tutti di comprarsi ville per la famiglia o realizzare in un giorno plusvalenze a seguito di una compravendita di immobili di diciotto milioni di Euro...
E' da imbecilli non capire che il vivere insieme comporta sacrifici equi per tutti e combattere il malaffare organizzato. La Storia mostra che gli stessi briganti, una volta conquistato il potere, han cercato di restaurare l'ordine. Se uno prende come modello un bordello...., difficilmente potrà governare un Paese senza che si scatenino disordini e guerre. Giustamente nel Medio Evo si definiva la pace Tranquillitas ordinis: se non c'è ordine nelle cose non c'è pace.
Chi non lo capisce è un imbecille: sono in tanti, ahimé!
Ho l’impressione che per Biancheri gli imbecilli siano molti, con alta concentrazione nel passato governo, che potremmo anche definire regime, che ora, però, è stato messo solo in standby e che è lì pronto a risorgere con tutti i suoi caratteri negativi, perché sono quelli degli italiani, che soprattutto sono imbecilli perché non capiscono una cosa, cioè che il nostro paese ha una sovranità limitata e ora con Monti, più che mai.
RispondiEliminaInfatti quello di Monti che doveva essere l’esecutivo in grado di rilanciare l’autorevolezza dell’Italia all’estero, si conferma ogni giorno di più incapace anche solo di gestire le difficoltà quotidiane. Il caso diplomatico del sequestro dei marò in India e l’ uccisione dell’ ingegnere italiano in Nigeria durante un blitz delle forze speciali inglesi – assalto condotto senza neanche avvisare la Farnesina, molto probabilmente perché qualcuno voleva pagare il riscatto e qualcuno no – dimostrano l’assoluta inadeguatezza della nostra politica estera. Ricordiamoci che la nostra è stata una nazione che “ha sacrificato” una ventina di testimoni della vicenda Ustica per coprire le responsabilità dell’Alleanza Atlantica nel tentativo di eliminare Gheddafi nei cieli italiani. Una nazione dove avventurieri come Silvio Berlusconi vengono prima costretti a bombardare il loro migliore alleato in Libia e poi a dimettersi per la loro amicizia personale con Vladimir Putin, utilizzando ricatti e speculazioni finanziarie ormai nemmeno nascosti. Forse qualcuno credeva di aver già pagato abbondantemente il conto durante la “guerra fredda” con le stragi che insanguinarono dal 1969 al 1980 l’Italia, sotto la regia di burattini al servizio della CIA e della NATO.
Fanno perciò ridere e pena sia le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che parla di “comportamento inspiegabile degli inglesi” sia la “richiesta di chiarimento” avanzata dal Capo del Governo di Roma Mario Monti.
Il comportamento britannico, così come quello statunitense ad esempio nel caso degli sciatori uccisi al Cermis, sono perfettamente spiegabili e riconducibili alla storica sudditanza dell’Italia a Londra e a Washington, una subordinazione che si paga con il sangue.
Non solo la nostra intelligence ma i nostri stessi vertici militari non possiedono infatti nessuna autonomia di fronte ai servizi segreti angloamericani, così come non esercitano alcuna sovranità nei confronti delle oltre 100 basi militari USA/NATO presenti nella penisola italiana.
Prima perciò di “indignarsi” di fronte ai comportamenti dei finti “alleati” (finti perché i loro interessi nazionali e i nostri non coincidono praticamente mai) si rifletta se siamo davvero liberi. Da questa riflessione deriverà anche la possibilità di capire dove stanno i veri imbecilli.
Nel Medio Evo la Prudenza veniva definita come la scelta dei mezzi idonei per raggiungere il fine che dovrebbe esser quello di ottenere la pace sociale: abbiamo, peraltro, definito la pace Tranquillitas ordinis... La politica, poi, da Tommaso veniva considerata al vertice della Carità, cioè come il modo più efficace per attuare l'amor del prossimo.
RispondiEliminaSe sono vere le premesse, la politica è anche l'arte del possibile, non intesa come la realizzazione del migliore dei mondi possibili, ma piuttosto il conseguimento del 'bene maggiore' (male minore...?) in un dato frangente storico.
Probabilmente, alcune considerazioni svolte dal lettore sono corrette, ma noi non crediamo che la Storia vada avanti (non diremo 'proceda'... con Hegel) per 'tabula rasa', per bianco o nero...
Al momento, nessuno toglierà agli inglesi l'atavico pregiudizio anti-italiano: italiani geniali artisti, ottimi cuochi, discreti camerieri, ma se si tratta di far sul serio...; bisogna prenderne atto e riflettere cosa possa far cambiare loro idea: probabilmente, seconda la mia esperienza, tramite una lunga, ferma ed indefessa dimostrazione di serietà e... molto coraggio. Quel coraggio che probabilmente manca al diplomatico/esecutore che non può diventare Ministro degli Esteri: un ambasciatore, salvo eccezioni, è per definizione un esecutore che attende ordini... ed è lento..., il Ministro è un'altra cosa: sceglie, rischia.
Ciò detto, questo Governo è certo imperfetto, ma non ci sono alternative salvo il bunga bunga o la barbarie dei discendenti dei mitici Celti.
Quel che fà riflettere è il vuoto pneumatico della sinistra: non una proposta pensata, piccolo cabotaggio legato alle ultime novità di successo, molti incompetenti, al massimo dotati di buon senso che, certo, rispetto al bunga bunga sono dei giganti... In sostanza dei funzionari/professionisti della politica intesa come tattica e gestione del consenso; soprattutto strapagati con lo scandaloso finanziamento dei partiti
Lei, caro Biancheri, considera “imbecilli” tutti quelli del passato governo, che comunque sostengono il presente governo, nonché tutti quelli che non appoggiano questo esecutivo: posizione la sua un po’ confusa! Come era già stato scritto su questo vostro blog, l’efficacia dell’azione politica si giudica dai risultati, e allora prendiamo in considerazione questa notizia fresca di giornata per individuare dove stanno i veri imbecilli. Infatti secondo un articolo comparso oggi in “Bloomberg Businessweek”, a firma di Nicholas Bunbar ed Elisa Martinuzzi, ad inizio d’anno l’Italia avrebbe chiuso un contratto derivato sui tassi d’interesse con Morgan Stanley pagando l’esorbitante cifra di 3,4 miliardi di dollari. Una somma pari alla metà dell’incremento della tassazione di quest’anno! Secondo quanto risulta a “Bloomberg” l’Italia avrebbe subito perdite su derivati, complessivamente, per 31 miliardi di dollari. Come dire che senza le perdite su questi derivati si sarebbe potuto evitare il decreto “SalvaItalia”, con le conseguenti gravosissime tassazioni, che stanno impoverendo il paese e creando diffuso malcontento. Queste informazioni confermano che è sempre più urgente che il Governo faccia chiarezza sul portafoglio in derivati, così come è stato chiesto attraverso l’interrogazione parlamentare dello scorso 23 febbraio, depositata dai senatori Donatella Poretti e Marco Perduca.
RispondiEliminaEgregio Signor Neri,
Eliminadebbo dirle che l'appoggio dei seguaci del Conducator o degli ex-picchiatori, adepti di Evola, a questo Governo resta un mistero insondabile, salvo motivi di bassissima cucina..., insinuati (...) da alcuni commentatori. Vediamo se tengono fino a fine anno perché le minacce sono continue e l'affabulazione e soprattutto l'incapacità di prender atto della realtà costituisconono una delle caratteristiche del fenomeno Berlusconi e discepoli...
Quanto ai derivati, visto che si avventura con decisione su un terreno che richiede conoscenze di matematica superiore e, credo io..., incappa in quel quadretto così ben descritto da Novello sul dialogo dei signori sul tram:'Se io fossi il Presidente del Consiglio...' dice uno..., consenta di dire a chi ci ha lavorato un po' che i derivati in sé non sono né bene né male; possono avere una utile funzione di protezione, di 'hedging', per chi riesce a valutarne il rischio... Certo non sono 'adeguati' per 'gli imbecilli' (è il caso di dirlo...) dei Comuni italiani, qualificati dalla normativa secondaria UE alla stregua di investitori qualificati e quindi bisognevoli di minor protezione..., che li hanno sottoscritti per guadagnarci.
La manovra del Governo in quel frangente non aveva alternative e i mercati lo hanno premiato.
Consiglio finale: Aristotele dice che le idee van difese con passione ma il giudizio non deve esser influenzato da essa.