Carlo Biancheri
Tra le tante
letture (!) cui sono dediti i pentastellati, oltre alla biblioteca sul pianeta
Gaia della chiesa di Scientology, duce il defunto Casaleggio, manca,
all’evidenza, il libro di Fromm, intitolato Fuga dalla libertà, il cui titolo
si può anche parafrasare come fuga dalla realtà. Lo stesso vale per i leghisti
che ora leggono nella Costituzione italiana una sorta di presidio per la razza
italica… Scusate l’ignoranza, ma i terroni non erano per caso inferiori ai puri
della razza padana? Ora sono riabilitati? Roma ladrona e compagnia cantando
dove finiscono?
Inutile che
il Commissario Moscovici cerchi di spiegare che non si può sforare il 3% annuo
di ulteriore debito dello Stato per un paese che ha già un debito in essere tra
i più alti del mondo e cioè circa il 130% del prodotto interno lordo .
Il
giovanottello Di Maio che di economia se ne intende, anche in relazione agli
studi fatti ed all’attività lavorativa pregressa, risponde che non si può
accettare una critica da una persona che viene da uno Stato come la Francia che
ha sforato sempre il 3% annuo, questo sarebbe come dire: sei un incoerente, ma…
Moscovici con la Francia non c’entra più, è alla UE… Qualcuno l’ha detto a Di
Maio?
Noterete che
non si entra mai nel merito, ma si attacca sempre, come insegnava Lenin - ma
anche le camicie brune all’avvento del Nazismo (v. i quaderni di “Paideia” sui
metodi nazisti nella conduzione delle assemblee)- sul piano personale per
squalificare l’avversario: in altri termini, non sono in grado di reggere il
confronto quando è richiesta la competenza.
Così fan
tutti, a cominciare dalla Raggi che, interpellata dal Ministro per l’ambiente
su come intenda smaltire la spazzatura di Roma che straborda dai cassonetti da
moltissimo tempo e, segnatamente, sulla necessità di identificare i siti dove
scaricarla, risponde che si tratta di un attacco politico. La stessa, quando le
si fa notare la vergognosa inefficienza e la mancata collaborazione del Comune
di Roma con lo Stato, afferma: ci vogliono più poteri! E come no… dopo la
strabiliante attività sin qui svolta…
La Banca
d’Italia ha comunicato che il debito pubblico inizia a diminuire, ma Di Maio
dice che continua ad aumentare: sappiamo che il suo italiano è incerto, specie
con la consecutio temporum, ma leggere sa, vero?
Su Il Foglio
del 17 gennaio 2018 c’ è un confronto molto istruttivo su quello che intendano
fare le forze politiche per il debito pubblico in essere del Paese, fattore che
aumenta lo spread sui titoli pubblici (con quel che ne deriva…) e
ostacola ogni possibilità di investimento pubblico consistente, perché i
vincoli europei sono tali da non consentirlo. Li abbiamo scelti liberamente
questi vincoli e con la liretta in un contesto di liberalizzazione dei mercati
finanziari in cui viviamo avremmo fatto la fine che fece a suo tempo
l’Argentina. Del resto la Brexit…, gli inglesi ci ripensano?
L’esperta
del movimento 5S, Castelli, sostiene che basta austerità, servono più
investimenti e meno tasse. Ragiona così lei in famiglia? Spendiamo di più,
paghiamo di meno e tira in ballo, dulcis in fundo, lo scomparso
professor Caffè, molto stimato da Draghi, che inorridirebbe a sentire simili
sciocchezze. Gentile Castelli, il debito scade in continuazione e, secondo lei,
come si rinnova alle scadenze? Se lei ha un debitore che ha l’acqua alla
gola gli dice: ti presto ancora e mi pagherai nel 2050? I conti con la realtà
lei li ha fatti?
Per fortuna
che interviene il Fassina, l’economista di Liberi ed uguali, il gruppo del
Grasso, peso leggero in politica, che vuole abolire le tasse universitarie per
i ricchi giacché i poveri, purtroppo, i figli all’Università non ce la fanno a
mandarli. Il Fassina va giù piatto e sostiene che, come ha sostenuto Schauble
(loro nemico giurato!) prima di andarsene, per alcuni Stati il debito va
ristrutturato. Bene. Quali le conseguenze? Ha studiato il caso Argentina?
Quanti anni ci sono voluti per tornare sul mercato? Una scelta siffatta porterebbe
ad un impoverimento serissimo del paese nel quadro delle libertà di mercato
in cui ci troviamo ad operare. Le sue teorie trovano una solidarietà(casuale?)
con quelle del famoso prof. Minenna, l’inventore degli scenari probabilistici
nell’offerta di titoli mobiliari sul mercato e che nessuno al mondo vuole
adottare – la SEC americana lo consente se i collocatori, cioè gli intermediari
finanziari, se ne assumono la responsabilità(!)-. Il Minenna già prevede che
sarà pacifico,per risolvere il problema del debito italiano, l’aiuto
dell’Europa con il Fondo salvastati che assicurerà i debiti sovrani.
Decisamente a Bruxelles non ci ha mai messo piede.
Poi la Lega
con Borghi Aquilini, responsabile economico del partito, il quale
prospetta quattro soluzioni: 1) il default non si può fare e così il Fassina
è cassato; 2 )la crescita dell’inflazione neppure, perché bisognerebbe
aumentare i salari e perderemmo competitività; 3) monetizzazione del debito. Il
Giappone ha già fatto ricomprare alla sua Banca centrale la metà del suo
debito. Ora la Lega vorrebbe monetizzare i titoli italiani comprati dalla BCE
col Quantitative easing, ma riconosce che la Germania dirà di no: che
scoperta dell’America! 4) resta solo la crescita e, siccome l’Italia è
all’interno della moneta unica, la Lega potrà solo fare in modo di immettere
denaro nel sistema economico con detassazioni ed investimenti produttivi: più
crescita, meno debito. Un momento, Borghi Aquilini…, gli investimenti sono a
debito? E le detassazioni a chi ? A famiglie o a imprese? Quali gli effetti per
la sostenibilità del debito?
Molto più
seria ed articolata la proposta di Marattin del Pd mentre quella di Brunetta
con l’avanzo primario e la flat tax per aggredire il debito, che
avvantaggerebbe solo i ricchi, è uno dei soliti spot, come la reintroduzione
delle case chiuse del Salvini, perché fare l’amore (con chi Salvini?) fa bene
alla salute, o le sparate di Berlusconi.
Noi
credevamo che un paese adulto facesse i conti con la realtà, ma qui siamo a
proposte adolescenziali al potere… Mala tempora currunt.
Condivido tutto. Quello che mi stupisce è il fatto che, innalzandosi il livello di scolarizzazione della popolazione italiana, vertiginoso negli ultimi decenni, in modo inversamente proporzionale si abbassino le capacità di analisi e di discernimento, con particolare riflesso sulle scelte elettorali, il che comporta anche il crescere preoccupante dell’astensionismo. Non capisco proprio come gente più scolarizzata, non più analfabeta, non si renda conto dell’importanza di andare a votare e di scegliere persone competenti.
RispondiEliminaNeppure noi, purtroppo. Forse è diffusa la sciocca idea ottocentesca che il nuovo è comunque positivo, salvo accorgersi poi che il nuovo era Hitler, Mussolini,Lenin al loro tempo...
EliminaOra in campagna elettorale tutti fanno grandi promesse e chi ha il potere, come il PD, fa le sue piccole elargizioni per attirare voti, ma nessuno dice che tra pochi giorni, a fine gennaio, scadono gli incentivi per l’assunzione dei lavoratori previsti per il jobs act, per cui c’è da temere che molte aziende, finiti gli incentivi, licenzino i dipendenti. A rischio sarebbero alcune centinaia di migliaia di lavoratori.
RispondiEliminaLascerei perdere il Pd a fronte delle mirabolanti promesse della setta 5S – programma meraviglioso,soldi a tutti,tecnologia all’avanguardia, come se ciò significasse aumento del reddito individuale ecc.,ecc.- o di Berlusconi e dei suoi compari, uno appoggiato dalla Le Pen, cioè i fascisti di Vichy e sostenitore della Brexit e dell’uscita dall’Euro a giorni alterni, l’altra chiaramente con ‘antenati’ politici a Predappio: un programma desolante.
EliminaA seguito del programma di Michele Santoro dell’altra sera si è svelato il vero volto dei grillini che hanno riempito di insulti e di stupide insinuazioni, anche a opera di esponenti di rilievo del Movimento, Sonny Olumati che ha “osato” mettere alle strette la Raggi con la sua domanda sulla gestione dei rifiuti a Roma.
RispondiEliminaLa giovinetta con rara impudenza ha fatto di peggio.
RispondiEliminaHa sostenuto che sui trasporti a Roma,leggi Atac,dove incombe il referendum che si annunica tempestoso per lei,i romani avevano già votato a favore del trasporto pubblico perché era nel suo programma.Inoltre, il trasporto privato significa far pagare il biglietto in certe zone a quattro Euro.
Siccome teme l’esito del referendum sulla privatizzazione dell’Atac, fallita in tutti i sensi (…), la butta in caciara, come si dice a Roma, come sa fare benissimo, anzi questa è la sola cosa che sa fare, prassi,peraltro, seguita da tutti gli esponenti della sua setta:gridano.Ignora però,l’incauta, che il trasporto pubblico è privato in quasi tutti gli altri paesi;il potere pubblico deve far rispettare il contratto e stabilire le condizioni:compito difficile se uno non sa amministrare.La cultura è quella del controllo non dello Stato che fà i panettoni,come successo in passato, quando lo Stato italiano era proprietario della Motta…, ma è troppo giovane per saperlo e ha studiato poco, all’evidenza.