Rosa Elisa Giangoia
Per imporre la loro linea politica
sovranista Matteo Salvini e i suoi seguaci stanno progressivamente effettuando
una serie di viraggi semantici nel tentativo di alonare vocaboli di consolidato
significato con sensi diversi finalizzati ad orientare l’opinione pubblica in
una direzione loro favorevole: un sottile, ma vero e proprio, lavaggio del
cervello!
Prendiamo
l’aggettivo “ricco”, o meglio “ricca”, in quanto lanciato in faccia, come
dispregiativo, quasi un insulto, a Carola Rackete, caricandolo implicitamente
delle idee di privilegiata, viziata, di quella che si toglie gli sfizi di fare
tutto quello che vuole…, anche “divertirsi” a salvare i migranti in mezzo al
mare e portarli dove le pare e piace… In realtà storicamente l’aggettivo
“ricco” è stato collegato ad idee ben diverse: la mentalità cattolica, più
aderente al versetto evangelico «è più facile che un cammello passi nella cruna
di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli» ha visto le ricchezze come un
pericolo e un ostacolo per raggiungere la santità, con l’esempio di san
Francesco d’Assisi e di altri che si sono spogliati delle loro ricchezze, ma ci
sono anche numerosi esempi di santi che hanno usato le loro ricchezze a
beneficio di chi avesse bisogno di aiuto (Santa Elisabetta d’Ungheria, san
Casimiro, Giulia Colbert di Barolo e tanti altri).
Nella mentalità calvinista, invece, la ricchezza è un dono di Dio, una grazia, quasi una ricompensa per la buona fede e il buon comportamento cristiano.
Nella mentalità calvinista, invece, la ricchezza è un dono di Dio, una grazia, quasi una ricompensa per la buona fede e il buon comportamento cristiano.
Non so se Carola possa essere cattolica o
protestante, mi pare che non si sia detto nulla in proposito, mentre le è stato
gettato addosso, sempre a fine di dispregio l’aggettivo “comunista”. Non so se
lo sia, ma certo il suo comportamento non è direttamente conseguente
all’ideologia marxista che ha come punto centrale la lotta di classe e non
l’aiuto a chi si trova in difficoltà o in pericolo, azione ascrivibile, se non
ad un’etica di aiuto cristiano (ricordiamo le famose “opere di misericordia
corporale” del catechismo?), ad una concezione filantropica di matrice laica.
Per inciso, il Salvini povero non è, avendo guadagnato con la politica non
pochi quattrini – non ci riferiamo ai 49 milioni svaniti…-, non
foss’altro in ragione del suo seggio al Parlamento europeo dove brillava
per assenteismo e poi nel Parlamento italiano: come si dice? Il bue che dà del
cornuto all’asino?
Del tutto ad uso personale (o meglio
politico) è il discorso che Salvini (e con lui i pappagalli seguaci, ben
ammaestrati!) fa di quanto si riferisce alla religione cattolica. Prima di
tutto va evidenziato l’uso strumentale di oggetti carichi di significato
religioso, come il rosario, esibito e sventolato inopportunamente, sovente
insieme alla Bibbia. Col rosario indubbiamente Salvini crede (spera o presume?)
di rientrare in una tradizione di devozione popolare e quindi di essere
accettato e sostenuto da un elettorato intellettualmente semplice e acritico
che si affida alle immagini come metro di valutazione. Con la Bibbia,
fondamento del giuramento, fino a quando, in epoca moderna, è stata sostituita
dalle Costituzioni nazionali, pensa di dare al suo parlare una solennità
ufficiale, un marchio di verità e affidabilità. Sono usi impropri di elementi
sacri, privati del loro valore e del loro fine, con un’appropriazione indebita
che rasenta il sacrilegio, soprattutto per il fatto che alla loro ostentazione
non corrisponde nessun atto o comportamento da parte del Salvini che dimostri
una sua fede cattolica reale. Infatti non risulta che metta mai piede in
chiesa, nonostante gli incoraggiamenti di preti e prelati di vario livello… La
sua contrapposizione al Vaticano e la sua critica a papa Francesco sono ben
note, palesi ed evidenti, come il suo considerare il Vaticano un corpo
estraneo, tanto che, quando deve giustificare l’accoglienza di pur piccoli
gruppi di migranti, si premura di precisare che ciò avviene «a spese del Vaticano».
Resta poi tutto il discorso sulla morale personale, estranea persino all’antico
consiglio della Chiesa, si non caste caute, per l’esibizione di immagini
con donne in pose sexi o in abitini succinti sui social, troppo spesso
cambiate, oltre ai figli avuti da donne diverse…
C’è inoltre quella che potremmo chiamare una
sua scelta di cristianesimo internazionale, in alleanza con gli ortodossi, in
particolare la Russia di Putin, spesso contigua alla mafia, dove si trovano nei
covi scoperti dalle forze dell’ordine icone, bibbie ecc…, finalizzata a
costruire muri, da parte nostra con la Slovenia, per impedire l’invasione dei
migranti da est… Così Salvini si appropria (in modo del tutto personale) del
sintagma “radici cristiane dell’Europa”, lo stravolge nella sua realtà storica,
lo utilizza in modo improprio, a fini di chiusura e di contrapposizione e non
di accoglienza, fratellanza e aiuto. Ma anche questo, è chiaro, serve per la
sua propaganda ideologica…, opposta al messaggio che intende ‘spacciare’.
Si capisce che per lui l’importante è
apparire, in modo da catturare l’attenzione del pubblico su determinati
elementi isolati, per distrarre dai problemi veri, anche a costo di mentire… a
chi in particolare? Ai “ragazzi” (così si esprime, come si fa al bar Sport che
evidentemente ha frequentato a lungo negli anni di formazione). Del resto con i
ceffi della curva Sud ci si trova benissimo: si esprimono nello stesso modo.
Viene messo in campo il vocabolo
“patriottismo”, altra parola a cui si rinnova il significato, non più amore per
la patria da difendere fino alla morte, secondo la mentalità risorgimentale
ottocentesca che ha inventato il vocabolo, ma preoccuparsi per quelli che
secondo Salvini sono i 60 milioni di italiani (anche se in realtà sono solo 55)
e lavorare (ma cosa vuol dire per lui “lavorare”?: andare in giro a far
comizi?) perché si è da loro pagati per questo. A noi questo suo “lavorare
patriottico” non interessa… Ne facciamo molto volentieri a meno di sentire
continuamente le sue violente sparate che non hanno alcun rapporto con la
realtà, senza scomodare la Verità!
Ma è possibile che in TV nei tg non si parli altro che di quei pochi
RispondiEliminamigranti che sbarcano da noi, facendone un caso di enorme rilevanza? e
poi ci prendono anche per tonti, perché parlano di nuovi sbarchi, ma
fanno vedere sempre gli stessi filmati.
L'informazione/disinformazione televisiva è tutta rivolta ad impedire di conoscere per deliberare, come ripetono i radicali. Ci avviamo al regime e siamo nelle mani di persone prive di equilibrio, incompetenti che propalano teorie strampalate sdoganate solo in Italia. Sono sempre tutti sorridenti come l'ex sindaco di Padova, al governo, commercialista che si crede economista e che fà il furbo perché continua ad eludere la domanda sulle risorse con cui il governo farà la flat tax: balle, balle così diffuse nel linguaggio comune delle Venezie. Ma la gente è inerte, non si interessa veramente della cosa pubblica: dopo tre anni, dicesi tre anni... di Raggi la gente che l'ha votata massicciamente dovrebbe essere in piazza tutti i giorni, perché a Roma la vita è diventata veramente difficile (i rifiuti, le buche, il verde, i trasporti, l'assenza di controlli che ha trasformato il centro in un suk, assenza di proposte serie, annunci che non si traducono in scelte...) ma, invece, sopportano una donna che mente sistematicamente come fà il suo difensore Travaglio su quel giornaletto che si chiama "Il fatto quotidiano". Poca serietà tra la gente, crassa ignoranza, egoismo, panem et circenses, nulla di buono all'orizzonte.
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