Carlo Biancheri
Si tratta di elezioni europee?
Cosa c’entrano con l’Europa la sanità pubblica, il salario minimo, i salari bassi? Oppure il superbonus che sì, era giusto farlo per ‘Giusepi’ ma è stato gestito male dai soliti gnomi burocrati che lavorano per il re di Prussia…?
Armi all’Ucraina? Ma non scherziamo: abbiamo già dato abbastanza carri armati della seconda guerra mondiale, armi difettose, pasti caldi e ospitalità a go-go. L’Ucraina va aiutata perché è stata aggredita ma neanche una pallottola deve fare ingresso nel territorio dell’aggressore; Kharkiv deve rimanere il poligono di tiro o, se preferite, il tiro al piccione, animalisti permettendo, per addestrare le truppe non propriamente russe ma delle repubbliche periferiche dell’ex Unione Sovietica in modo da consentire loro di sfondare il fronte; in altri termini l’Ucraina deve combattere con un braccio legato dietro la schiena per arrivare prima alla resa e quindi alla trattativa. Naturalmente l’Italia non può far diverso, come emerso nell’approfondito dibattito tenutosi al bar Sport di Milano Rogoredo tra costituzionalisti di vaglia, in quanto la Repubblica ripudia la guerra come strumento di offesa (ma non parlavamo di legittima difesa dell’aggredito?) alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (art.11 Cost). Peccato che l’Italia aderisca alle Nazioni Unite che prevedono in caso di aggressione armata una risposta proporzionata all’offesa nel territorio dell’aggressore… E noi abbiamo aderito: siamo proprio degli sventati! Uhm… l’intreccio si infittisce e le considerazioni del berlusconiano Tajani, già cronista de Il Tempo nella cronaca di Roma, non ci sembrano persuasive… in punto di diritto, né politicamente parlando. Il suo collega di governo di Milano ecc.. va oltre perché dà del guerrafondaio a Macron e a tutta questa Europa che ha scarrocciato dalla linea che doveva tenere: altro che cessione della sovranità! L'Europa deve essere un gruppo di Stati sovrani che in materie limitate devono mettersi d’accordo. E Buon Corpus Domini! L’incauto, non avendo alcuna dimestichezza con i credenti, ignora che non è uso augurarsi Buon Corpus Domini come ha fatto lui su Rai3 inopinatamente, forse come captatio benevolentiae per i votanti cattolici che l’hanno presa piuttosto come un’irrisione.
In generale, emerge un atteggiamento verso l’Europa di chi sia in credito e che sia stufo, come lo era la Thatcher, di fare il donatore di sangue. Si è ben visto come è andata con la Brexit… non proprio da brindare.
La storia d’Italia, ahimè, non è costellata di molti politici di vaglia e non c’è uno che si chieda dove andremo a finire nell’attuale contesto internazionale se l’Europa non si unisce ulteriormente in un contesto che ricorda a noi, ma non agli sbarbatelli, quello della guerra fredda e poi Cina e India con potere crescente. Inoltre, dopo il PNRR ci vuole anche molta ingratitudine, considerato l’ammontare del dono pagato da tutti gli altri, a criticare l’Europa.
Cosa deve essere questa Europa? Un Bancomat per noi che non siamo in grado di fare una struttura in tempi ragionevoli, se non in deroga a tutte le leggi, come nel caso del ponte di Genova?
Ai nostri venticinque lettori raccomandiamo di non votare il partito del Conte che ha sinistrato i conti del Paese e sostiene di fatto Putin, né quello della svelta Schlein/Ocasio Cortez che arruola badesse ed irenisti che propongono trattative come Chamberlain con Hitler – attenti ai nuovi farisei per usare un’espressione dantesca-indipendenti si… ma allora chi sono gli astri del partito candidati? Il sindaco di Pesaro? Notiamo, per inciso, che la Schlein non fa che citare le cose da fare ma dimenticando di chiarire come si finanziano.
Né abbiamo alcuna stima per quel che resta di Berlusconi la cui partecipazione al partito popolare europeo ci pare scandalosa dopo tutti i disastri che l’uomo ha generato nel Paese e per un’ideologia non conforme a quella dei popolari.
Non penserete che ci convinca Giorgia! La donzelletta ripete che l’Europa deve: ma cosa deve? Ci sono ben 26 altri Stati membri oltre a noi che non sono mica i nostri camerieri… Delirio di onnipotenza? Affabulazione? Fate voi. Resta il fatto che l’approccio post-gollista dell’Europa delle nazioni è assolutamente astorica e inconcludente dinanzi a problemi come l’approvvigionamento energetico ,la transizione verde, la difesa comune, la competizione tecnologica ecc.
Resta poco ma è un segnale di protesta di una politica di professionisti che sembrano attori amatoriali poco interessati al bene comune.
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